SEDICIGIUGNO

Collana di narrativa contemporanea italiana.

Se dici giugno, nomini il mese dell'estate che arriva, la stagione delle Grandi Speranze, l'estasi dell'estate. Se dici giugno una seconda volta per noi di Corrimano dici anche un numero razionale-immaginario che ci sta a cuore, che ci riscalda come estivo sole siciliano. Il 16 giugno 1904 Leopold Bloom si mette a girovagare per le strade della sua odiosamata Dublino. Il giorno più lungo. L'Odissea sullo sfondo come facciata di un tempio e insieme fondale finto hitchcockiano e Joyce che manovra Bloom e gli altri come ombre cinesi per vertigini di pareti, incrinature e segni sul muro compresi. Un mastodontico palinsesto ordinatore (ogni capitolo per un'arte, un organo del corpo, un tema, uno specifico stile letterario, un episodio omerico) e un vorace e piratesco dispiegarsi al suo interno di una prosa percettivamente acuta, senza sponde e senza zone proibite, filo spinato e sonda gastrica, che incamera il più labile sentore e i più frantumati pensieri e i più vergognosi atti o conati dei suoi protagonisti.
A questo metodo si ispirano le predilezioni della nostra collana di narrativa contemporanea. Scritture dall'alto voltaggio, indiavolate, peregrinanti, rapaci ed elettriche (elettriche di attenzione, elettriche di autoconsapevolezza) con alle spalle un dispositivo di controllo che garantisce che non sbandino troppo. Strutture visibili in cui il senso dell'opera si cristallizza, si monda come da precedenti scorie, per lasciarsi poi, da dentro, increspare dal brulichio di frasi ingranate in altre frasi, da un linguaggio in cui la forma vuole battersi contro la non-forma.

BALTIMORA

Collana di letteratura straniera.

Baltimora è il luogo di The Wire, serie tv poliziesca che “inventa” Baltimora. Nel senso che ognuna delle cinque stagioni raffigura un pezzo della vita della città (La strada – Il porto - Il palazzo del potere – La scuola – La stampa), componendo così un puzzle che illustra la fisiologia e soprattutto la patologia dell’organismo metropolitano. Il metodo principale dell’indagine è l’intercettazione telefonica e ambientale.

La nostra Baltimora intercetterà una serie voci del “sottosuolo” con cui si costruirà. Convocando autori eletti dall’acume tempo. Le intercettazioni pertinenti riguarderanno opere del trapassato prossimo che esibiscono quelle temperature e quei temperamenti che perfezionano il sentimento del presente, di quello che c’è.

Il corso principale della collana, la cattedrale, la Prospettiva Nevskij, sarà intestata a un complesso di accoppiamenti (non) giudiziosi. A iniziare da una sezione dedicata alle uscite in contemporanea di un autore russo e uno americano, la nostra versione della (non) guerra fredda. Una seconda sezione conterrà autori che avevano stili e visioni della letteratura e del mondo contrapposti.

La porta della nostra Baltimora non può che recare come epigrafe la sentenza lirica di Robert Graves “dobbiamo rintracciare le nostre orme, o perire”.

MASTRO PULCE

Collana per la prima infanzia.

In una scena di “Sei gradi di separazione”, uno dei protagonisti volteggia sopra i banchi della una classe d’asilo, popolata solo di grandi tavole da disegno, e racconta che la classe di suo figlio è costellata da mille meraviglie, formata da tanti minuscoli Matisse, e che un giorno si decide ad affrontare la maestra per chiederle il segreto di questo miracolo iridescente. E qual è la risposta della maestra? “Nessun segreto, so soltanto quando ritirare i disegni”.


Il prodigio si compie quando la fantasia sta in festosa compagnia del “giusto momento”. I libri per bambini aspirano a fare qualcosa di simile a quello che fa la maestra. Trasformare i piccoli lettori in artisti in erba. Come un domatore di pulci che insegna alle pulci mille mirabolanti evoluzioni, ma un domatore che sa che queste pulci, questi bambini fantasiosi, non sono domabili ma semmai “fanno finta”, giocano a essere domati, mentre la loro fantasia, peregrinando tra le frasi e i disegni e i colori e le ombre dei libri, si prepara nel giusto momento a sguinzagliarsi nel mondo. Ma il giusto momento è sempre!

“Peregrino aveva sentimento soltanto per quello che lo interessava: vi si dedicava con tutta l'anima, trascurando tutto il resto. Ciò che afferrava il suo spirito era il meraviglioso, l'eccitante della fantasia. Soltanto in quel meraviglioso, egli veramente viveva”. (Mastro Pulce – E.T.A. Hoffmann)

ZUCCHERO AFFILATO
ALBERGO ALBERT