Phallus Dei

Giordano Tedoldi
Phallus Dei
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
300
Prezzo:
20,00 €
ISBN:
9788899006266
Formato:
14X21
Data pubblicazione:
25/03/2024

Sodal Sodal, il protagonista di questo conturbante e turbolento romanzo di Tedoldi, in quale malefica morsa viene stretto per finire dentro un processo kafkiano ribaltato (qui è il premio a essere esiziale) che lo scaglia (esponenzialmente, come in Kafka) dalla mansione di vice pulitore di bagni della Axum fino alle posizioni apicali? E chi potrà salvarlo dal naufragio, la sua Miranda che piega oggetti con la forza della mente o il fratello che non riesce a trarre dal seme delle sue speculazioni di filosofia musicale una prestazione convincente da direttore di orchestra? Phallus Dei è un racconto biforcato e un po’ biforcuto tra incantesimi e decantazioni, che rende giustizia all’astrazione alternando concreto e astratto, che ingaggia serialità (le cene al Kraepelin) e sprigiona diffrazioni (i diversi movimenti della Rapsodia fallica) e che fa di un falloeccentrismo dilagante un organo espressivo vivissimo, sensibilissimo, vulner- abilissimo a servizio della letteratura, di quella pratica cioè per captare il sistema nervoso del mondo e tradurlo attraverso composizioni di parole in una musica (in una teoria e una esecuzione musicale congiunte).

I piaceri

Guy de Maupassant, Maddalena Fingerle, Giordano Meacci, Giorgio Vasta
I piaceri
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
220
Prezzo:
16,00 €
ISBN:
978-88-99006-25-9
Formato:
14X21
Data pubblicazione:
20/05/2023

L’idea del libro nasce da una scena di Il piacere di Max Ophuls, in cui un personaggio sale su una scaletta a pioli per cingere con una ghirlanda di fiori l’insegna con il numero civico di una casa di piacere in una cittadina francese. Il numero civico è il 3 e il film è costituito da tre episodi, ognuno dei quali è l’adattamento cinematografico di uno specifico racconto di Guy de Maupassant. Abbiamo allora pensato di riunire quei tre racconti in un nostro libro (con una nuova traduzione) e di chiedere a una scrittrice e a due scrittori che apprezziamo molto di realizzare tre racconti (uno a testa) ispirandosi agli episodi del film o ai racconti di Maupassant. Tre esemplari di riscrittura che avessero come matrice o cornice o rampa di lancio le opere di quei due artisti francesi ma con il più ampio raggio di manovra.

Giorgio Vasta, Maddalena Fingerle e Giordano Meacci con il loro linguaggio creativo hanno “volteggiato” rispettivamente intorno a: La maschera, La casa Tellier, La modella.

2+2 uguale pesce

Giuseppe Scatà
2+2 uguale pesce
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
136
Prezzo:
12,00 €
ISBN:
978-88-99006-24-2
Formato:
21x14
Data pubblicazione:
15/12/2022

Nei racconti che zampillano in questo libro, i numerosi ragazzini protagonisti si industriano e si arrangiano, si spremono le meningi e si fanno i bernoccoli, premono pulsanti e arrangiano la loro musica fiera e selvaggia, il loro improvviso a viso scoperto. Questo bricolage della vita è scandito dal decoupage elettrico/elettronico della scrittura di Giuseppe Scatà.

Il pensiero anfibio

Andrea Quagliana
Il pensiero anfibio
Collana:
ALBERGO ALBERT
Pagine:
200
Prezzo:
14,00 €
ISBN:
978-88-99006-23-5
Formato:
21X14
Data pubblicazione:
03/06/2022

Pensiero anfibio perché biforcato, "dalla doppia vita": il pensiero dispone di questa forma allegorica, movimento reciproco di rinvio fra il sé e l'altro-da-sé, centripeto e centrifugo, sistole e diastole (come già in Goethe) esso possiede una natura sinestetica, si concede a una pluralità di linguaggi, senza del resto privarsi della sua connotazione peculiare: la disposizione all'ignoto. È pensiero solo ciò che accoglie l'urgenza dell'ignoto e la trasforma in indagine, quindi in espressione. Eppure questa urgenza è quanto di più impercettibile. In tal senso, il pensiero è raro, ma indispensabile. Ci segnala due aspetti: il primo aspetto è il manifestarsi di un'urgenza che concerne l'ignoto; il secondo aspetto, è la natura impercettibile di questa urgenza. Un pensiero biforcato, ossia anfibio, sperimenta questa ambiguità essenziale.

Io e Pasolini

Anton Giulio Onofri
Io e Pasolini
Collana:
ALBERGO ALBERT
Pagine:
52
Prezzo:
5,00 €
ISBN:
978-88-99006-22-8
Formato:
15X10
Data pubblicazione:
5 maggio 2022

Questo piccolo libro è la sbobinatura più o meno fedele di un messaggio vocale dell'autore inviato su whatsapp a un amico molto più giovane, curioso della sua opinione su Pier Paolo Pasolini. Non una ‘lezioncina’ o un’esegesi critica del'attività del poeta o del regista, ma un racconto intimo e personale legato ai ricordi di lui in bianco e nero sugli schermi della televisione, della sua voce asciutta e ruvida come il suono di una viola da gamba, dei suoi iconici occhiali scuri, dei suoi articoli che da ragazzino l'autore leggeva in diretta sul Corriere della Sera; della sua morte e di come sia rimasto un insostituibile modello di riferimento intellettuale ed etico dopo la sua scomparsa tragica.

LE VITE PRIVATE

Henry James
LE VITE PRIVATE
Collana:
BALTIMORA
Pagine:
104
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-21-1
Formato:
14x21
Data pubblicazione:
Settembre 2021

Sono vite private, quelle che abbiamo qui imbottigliato, nel senso che le muove una pungente familiarità con logge e tane, con velature e mascherate. Ma sono anche storie private di furori e clamori (senza gettarsi a capofitto in candori e languori), operanti tramite una orchestrazione di slittamenti e trinceramenti e aggiramenti, governate dagli argani a ruota di ponti levatoi.
1. Un maggiordomo spodestato.
2. Uno scrittore che coltiva la biforcazione
di sé stesso.
3. Il camerino di un teatro condiviso magicamente
da un albergo e da un castello.
I tre racconti sono trainati da personaggi-osservatori che studiano i diagrammi di certe realtà e di certe mistificazioni, rischiando di finire incastrati tra gli assi cartesiani. La struttura delle frasi e la dinamica dei paragrafi sono la mappa di un territorio promiscuo.
La prosa di Henry James ora ruota sul posto ora compie oscillazioni, pratica ingegnosi autosabotaggi, si incunea nelle fenditure che crea man mano e poco dopo non sai se sta per disincunearsi o no. Sembra applicare alla letteratura la tecnica del fuori fuoco. Il mosso nell’immagine fissa è forse la sua cifra, una specie di convessità nello spazio e nel tempo, un respirante nugolo di striature alternativo sia alla stasi che alla progressione, il genio che si contorce dentro la bottiglia, la pulsione e pulsazione della  fotografia alle porte del cinema: una imminenza di animazione che è già (privata) animazione.

La prima estate ed altri racconti

Anton Giulio Onofri
La prima estate ed altri racconti
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
116
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-20-4
Formato:
14x21
Data pubblicazione:
11/2019

 L’estate come tempo sospeso del viaggio in un altrove dove la vita prende il volo, si impenna, deraglia dal binario consueto del quotidiano. L’estate con le sue ore più vuote e le sue luci più lunghe, occasione di scoperte e rivelazioni in grado di scardinare le certezze garantite e confortevoli delle stagioni meno avventurose. La prima estate è una sequenza di racconti bagnati da una luce estiva già preludio di tutti gli inverni in arrivo.

 

Le mirabolanti avventure di un cagnetto di campagna

Luca Gallo - Stefan Turk
Le mirabolanti avventure di un cagnetto di campagna
Collana:
MASTRO PULCE
Pagine:
36
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-19-8
Formato:
21x21
Data pubblicazione:
11/2019

Un cagnetto di campagna ormai stufo del letame decide di partire per cercare più catrame...

Il giorno in cui il nonno scese in cielo

Ivano Porpora - Luca Garonzi
Il giorno in cui il nonno scese in cielo
Collana:
MASTRO PULCE
Pagine:
36
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-18-1
Formato:
21X21
Data pubblicazione:
11/2019

Il nonno è sempre stato vicino ad Antonio. Ora che è in cielo come si fa? Glielo spiega il drago Baretta. Lo sanno tutti che i draghi sono proprio bravissimi a spiegare le cose.

DIPINTO DA ENTRAMBI I LATI

AUTORI VARI
DIPINTO DA ENTRAMBI I LATI
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
213
Prezzo:
15,00 €
ISBN:
978-88-99006-17-4
Formato:
14x21
Data pubblicazione:
3/2019

13 racconti - liberamente ispirati ad altri racconti, poesie, miti, parti di romanzi, pubblicità televisive e reportage - di 13 autori diversi.

"Dipinto da entrambi i lati" è l’antologia frutto del corso formativo “Nulla da ridire” realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura”. 13 racconti - liberamente ispirati ad altri racconti, poesie, miti, parti di romanzi, pubblicità televisive e reportage - di 13 autori diversi.
Protagonisti del corso di scrittura, infatti, sono stati tredici giovani scrittori under 35 che si sono avvicinati alla riscrittura, una forma peculiare di scrittura che ha visto intrecciarsi, durante le lezioni, linguaggio narrativo e
cinematografico. Un’operazione che può essere considerata come un ibrido tra lettura e scrittura e che consiste nella trasformazione di un testo di partenza, mantenendo di tale testo alcuni elementi e cambiandone altri.
Il progetto “Nulla da ridire” è nato dalla convinzione che la riscrittura sia un campo di addestramento molto efficace e un terreno di idee propulsivo per la teoria e la pratica della letteratura. Ma anche che la nozione di riscrittura non vada limitata al fenomeno di creazione di un testo letterario muovendo da un altro testo letterario, ma che vada estesa a tutti i casi di trasposizioni da una forma di espressione artistica a un’altra, con particolare riferimento al linguaggio cinematografico. Da questi presupposti è nato il testo "Dipinto da entrambi i lati".

Autori: Laura Abate, Pierluigi Bizzini, Manfredi Matteo Cammarata, Giuseppe Del Core, Valentina De Santis, Giuliana Leone, Eleonora Magno, Elettra Marrone, Marco Mondino, Valentina Morgante, Sarah Nicosia, Alberto Patella, Antonella Vella.

FOGLIE D'AMERICA

THOMAS WOLFE
FOGLIE D'AMERICA
Collana:
BALTIMORA
Pagine:
86
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-15-0
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
11/2018

Quali sono secondo lei i cinque più grandi scrittori contemporanei?
1. Thomas Wolfe. 2. William Faulkner. 3. Dos Passos. 4. Hemingway.
5. Steinbeck.

(Da un’intervista a William Faulkner)

Thomas Wolfe è uno scrittore straordinario, sì, ma è senza forma. Ripetono meccanici i detrattori. La verità è che T.Wolfe presenta la forma in lotta contro se stessa. Wolfe straripa. Si tuffa avanti. Si irradia. Si catapulta. Come se sapesse che avrebbe vissuto poco, dice William Faulkner. Giusto. Ma lo fa captando, aspirando, centellinando “forme”. Forme sparse per l’America. Sparse è la parola cruciale. Come gli elenchi sventagliati nel territorio frastagliato-scintillante della sua scrittura. Come le foglie sparpagliate sul suolo americano. Queste nove prose intercettano le forme guizzanti nel vento dell’America. Risuonanti. Le foglie che costellano le scene di queste storie sono ora lustrini, ora oggetti di cristalleria, ora depositi di segni. Mentre rende giustizia alle metamorfosi che fibrillano in America, Wolfe canta la perdita della forma nella società e nel destino interiore/esistenza esteriore dei suoi personaggi. Come quell’ora violetta che in T. S. Eliot vede la dattilografa rincasare all’ora del tè, sparecchiare la colazione e tirare fuori i barattoli di cibo in conserva. Figura senza forma, appunto. Gesto privo di moto. E allora un attore che si disorienta e si polverizza nel labirinto dei personaggi shakespeariani che interpreta è come se si congiungesse sotto il cielo d’America con il cittadino qualunque, Green, che in un altro racconto si lancia da un grattacielo spappolandosi la faccia così come si accartoccia il giornale che recava ieri la notizia della sua morte. Wolfe canta con le forme l’ombra che cancella le linee ma che non avrà vittoria finchè la letteratura la sfoglierà.

ESCHE

Andrea Fiorito
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
128
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-14-3
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
05/2018

La fila incessante di taxi gialli come cavi elettrici in La leggenda del re pescatore di T. Gilliam. Le innumeri versioni della stessa canzone pescate da Il lungo addio di R. Altman. Le lunghe camminate degli studenti tra i corridoi in Elephant di G. Van Sant. I fiocchi di neve che separano le scene in Cuori di A. Resnais. Un ruolo simile lo giocano in questa opera di Andrea Fiorito le prostitute. Sono il tessuto connettivo. Sono il materiale di base. Prostitute, passeggiatrici, ragazze di vita. Eccetera. Esche. Sono superfici opache, pani scorrevoli, luoghi frequentati eppure semiinaccessibili. Puntelli negli spazi vuoti, come quelle opere d’arte informale costituite da uno spago legato a chiodi in pareti nude. I personaggi che in Esche raccontano o parlano tra loro sono “fissati” con le esperienze vissute insieme alla prostitute. Sono la loro distrazione. Da cosa? Le hanno in mente come certi collezionisti di Diabolik che restano incantati dai primi piani a colori delle ragazze sul retro delle copertine e poi perdono il filo delle storie in bianco e nero del fumetto. Gli uomini che ricordano o aspettano o incontrano le prostitute sono raccolti intorno a questo chiodo fisso. Confabulare è un verbo chiave. Le prostitute sono oggetti fantastici, un’occasione, per certi amici (o qualcosa del genere) a un passo dalle sabbie mobili dell’inespressività, per scucire qualcosa di sé, come si svuota un bicchiere.

La prosa di Fiorito non ammette levigatezze né manovre, le frasi sono passaggi e tiri di prima, gioco da strada con i mattoni rosso sangue sbreccati intorno, sono dita schioccate per creare un ritmo e per adescare la musica. Molto espressive senza darlo a vedere. Qualche volta, tra questi personaggi che non si raccapezzano e spesso nemmeno sanno di non raccapezzarsi, avviene però senza alcun annuncio un passaggio di corrente, una qualche cosa che è prossima al calore, e che commuove. C’è azzardo in questi racconti, ci sono tutti i lividi che è possibile farsi navigando a vista, ammazzando il tempo, muovendosi per scatti e in slalom. Ci si sbilancia in questi racconti, il narratore si stacca la bende una a una, le figure e lo sfondo si intorbidano come dopo quattro o cinque bicchieri, a ogni battuta di dialogo i dialoganti possono essere trascinati via: nel nulla. Non ci si sofferma nemmeno a “guardare”, nelle storie che si attaccano l’una all’altra in questo libro, semmai qualche occhiata o scatto, e così si sente di più, ogni dialogo una opportunità per il nostro sentire. La forma di questo libro include del resto una specie di insegna luminosa, una tecnica collaudata dall’autore: il suo modo personale di usare un bel numero di note. Queste note infatti non sono depositate in coda al libro o ai singoli racconti e nemmeno alla pagina, ma sono impiantate nel mezzo del racconto, come pietre nelle rapide, glosse istintive che fanno decantare il flusso, informazioni arbitrarie che assomigliano alle operazioni aritmetiche che si fanno con la mente quando ci si perde nel deserto, o anzi che non assomigliano a niente, ma appunto sono, positive, conchiuse, con un compito dato e assolto. Cosa succede alla fine di ognuno di questi racconti? L’unico modo di saperne qualcosa è forse visualizzare con la mente il modellino di galeone a cui Dylan Dog tornava alla fine di una avventura per la manutenzione, per sistemare qualche dettaglio, per allontanarsi dal turbinio delle cose e scoprirsi calmo seppure a modo suo, come se quello fosse un galeone vero.

Andrea Fiorito è nato a Alessandria. Laureato al DAMS di Bologna, vive a Roma.
Esche è il suo primo libro.

TEMPESTA

Davide Camarrone
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
96
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-13-6
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
30/05/2018

Dalle sorgenti dei suoi occhi strariparono lacrime e il limo dilagava
sulla terra come l’ombra s’allarga al tramonto, le lacrime mischiandosi
alle polveri che sfarinavano dal banco di lava e fertilizzavano le
terre nerissime dell’Isola, coperte di uve di zibibbo e limoni piegati
dallo scirocco fra corone di pietra e rosmarino.


Tutti i grandi libri sono tempeste. Tutti o quasi tutti i grandi libri sono attraversati dalle perturbazioni atmosferiche, dai sibili e dagli ululati e dai moti ondosi di altri grandi libri. Così i personaggi di un libro si frastagliano nelle ombre dei personaggi di un altro libro. “Prospero è un Amleto che si vendica per mezzo dell’arte”, dice l’eroe di un romanzo di Saul Bellow. Il libro di Davide Camarrone è una storia che con la sua effervescenza rende giustizia a questa tempestosità intrinseca in certi libri e nelle opere di Shakespeare in particolare. Porta in prosa e riconcepisce con raggi inviati all’oggi anzi migranti nell’oggi La tempesta di Shakespeare. Si lascia irrorare da ulteriori duplicazioni, riflessi, giustapposizioni. Il naufragio alla base del soggetto di La tempesta è una turbolenza che qui, rendendo le frasi arpioni che si fiondano nelle frasi successive e tutte insieme un effetto sonoro maligno malizioso malioso (come la scena in playback con una torcia per microfono di Velluto blu di Lynch), fa balenare Prospero in Amleto, Ismaele in Prospero, noi in Calibano e Prospero in noi, l’ordine nel disordine, nei flutti immaginifici il Flauto magico, nei vivi i morti. Il viaggio di Camarrone sembra partire da queste parole galleggianti nell’Horcynus Orca, “...scompiglio e arraffamento, fra rottami di navi e corpi umani: nelle acque attorno a Pantelleria per esempio... dove più c’era stato finimondo” fino ad arrivare passando per le volèe di paragrafi rampanti al voilà di un sipario strappato.

Vedo a colori

Alessio Li Causi - Sara Carramusa
Vedo a colori
Collana:
MASTRO PULCE
Pagine:
24
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-12-9
Formato:
21X21
Data pubblicazione:
10/12/2017

È la storia di un bambino, Ruben, che riconosce in ogni persona che incontra delle qualità che associa a colori. Non è così per la sua famiglia, che nei confronti dell’altro mostra intolleranza, indifferenza, paura o razzismo. Vede in bianco e nero.
“Vedo a colori” è una storia sulla diversità e sull’accettazione della diversità. Attraverso gli occhi di un bambino, vengono affrontate tematiche sociali importanti come la disabilità, l’omosessualità, la prostituzione, la malattia mentale e la povertà.

Playtime

Ketevan Jorjoliani
Playtime
Collana:
Pagine:
200
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
9788899006082
Formato:
17X10
Data pubblicazione:
15/12/2016

Play Time è un libro agenda illustrato dalla giovane artista georgiana Ketevan Jorjoliani. Quattro giorni per foglio, taccuino a fronte per annotare i vostri pensieri, 24 dipinti ispirati a grandi opere della letteratura di tutti i tempi e un brano di Proust che scorre lungo tutte le pagine.

 Le opere rivisitate dall’originale tratto della Jorjoliani sono l'Odissea, l'Ulisse, Moby Dick,  La Repubblica, il Don Chisciotte, il Centauro, l'Amleto, Arancia meccanica, I Demoni, Il maestro e Margherita, Dracula, Frankenstein, Il deserto dei Tartari, Casa desolata, Quel pasticciaccio brutto de via Merulana, Gita al faro, Lo zoo di vetro, Il processo, Sei personaggi in cerca d'autore, Lord Jim, Lolita, Herzog, Le ricerche filosofiche e Angelus Novus.

Una collezione di perle, collegate dal brano di Proust sulla veduta di Delft che scorre, poche parole per pagina, fino a sfociare nella poesia di Unamuno "Il mio cielo".

 L’agenda è perpetua con la possibilità di segnare per ciascuna data il giorno della settimana corrispondente, quindi non si esaurisce nel 2018

PROFUMO DI MAMMA

Sabrina Gambaro - Luca Garonzi
Collana:
MASTRO PULCE
Pagine:
36
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
9788899006112
Formato:
21x21
Data pubblicazione:
31/05/2017

Quando ti senti solo, chiudi gli occhi e una copertina si trasforma nel caldo abbraccio della mamma.

 

Eccì è un piccolo cangurino dal naso blu.

Quando sperimenta, per la prima volta, la mancanza della mamma è disperato. Non sa cosa fare.

Trova conforto in una copertina che tanto gli ricorda il profumo e il calore della mamma.

Un dolcissimo albo illustrato per affrontare insieme ai bambini il tema della separazione, dell'abbandono, della mancanza.

 

 

ORE 11: RICREAZIONE CON GLI ZOMBIE

Angelo Calvisi - Luca Garonzi
ORE 11: RICREAZIONE CON GLI ZOMBIE
Collana:
ZUCCHERO AFFILATO
Pagine:
32
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
9788899006105
Formato:
21X21
Data pubblicazione:
31/05/2017

Cosa succederebbe se a ricreazione, nel bel mezzo di un normale giorno di scuola, piombassero gli zombie?

Bè, è proprio quello che succede in questo splatter comico al nostro piccolo protagonista che, nascosto nella biblioteca scolastica, si troverà costretto a fronteggiare numerosi zombie per tornare in classe e recuperare il bene più prezioso: il suo telefonino!

 

CACCIATORI DI NOTTE

Filippo Tuena
Collana:
ALBERGO ALBERT
Pagine:
200
Prezzo:
14,00 €
ISBN:
9788899006099
Formato:
14x21
Data pubblicazione:
31/05/2017

Alla fine degli anni Novanta l'alter ego dell'autore è in viaggio verso una cittadina laziale dove sbrigherà le pratiche formali per potere ricevere l'eredità lasciatagli da una anziana zia. Nello scompartimento del treno, incontra un cacciatore di licantropi che narra la storia di misteriosi fatti di sangue avvenuti in quel luogo circa trent'anni prima. Il cacciatore, chiamato per curare il lupo mannaro che vive nella zona, racconta di aver prestato aiuto al maresciallo durante le indagini. I sospetti si concentrano su tre individui: il gestore un chiosco di bibite con la fama da seduttore, un pittore di anamorfosi e un venditore ambulante. Ma prima che il mistero sia risolto nella cittadina avviene un nuovo misterioso omicidio.

LA VERA STORIA DEL LEONE GEDEONE

Ivano Porpora
Collana:
MASTRO PULCE
Pagine:
24
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-07-5
Formato:
21X21
Data pubblicazione:
15/12/2016

Un leone presuntuoso impara a rispettare gli altri grazie all’aiuto dei tanti amici della savana e, così, insegna ai piccoli lettori il valore dell'amicizia, della collaborazione e dell’umiltà e dimostra che ciascuno di noi ha un talento che ci rende speciali.

Il Leone Gedeone, dalla lunga criniera setosa ma incapace di ruggire, la Jena Bambù, dalla risata contagiosa, Ricky la Zebra, abilissima a nascondersi, Ringo l'Orango, dal salto e dalla presa di ferro, e il vecchio saggio Elefante Giuseppone sono i protagonisti di questa deliziosa favola per bambini dai 3 ai 6 anni firmata dallo scrittore Ivano Porpora - già autore di "La conservazione metodica del dolore" (Einaudi, 2012) e "Parole d'amore che moriranno quando morirai" (Miraggi, 2016) - e illustrata da Stefan Turk che con le sue coloratissime immagini a tutta pagina ha reso il protagonista buffissimo. 

LA TUA PRESENZA E' COME UNA CITTA'

Ruska Jorjoliani
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
176
Prezzo:
14,00 €
ISBN:
9788899006068
Formato:
14X21 cm
Data pubblicazione:
15/12/2015

Viktor e Dimitri si conoscono a Miroslav da bambini, crescono insieme, poi frequentano l’università a Mosca. Dimitri diventa professore di letteratura, Viktor ingegnere. Dimitri non crede nella causa sovietica. Un giorno hanno una discussione e le loro divergenze di pensiero si manifestano aspramente. Dimitri, amareggiato, entra nella sua classe e davanti agli alunni fa volare dalla finestra il ritratto di Lenin. Viene arrestato. Viktor, interrogato, ammette che Dimitri non ha mai creduto nella rivoluzione; Dimitri è quindi spedito in Siberia ai lavori forzati. In seguito, Viktor, sposato e con un figlio, Saša, prende in casa Šošanna e Kirill, la moglie e il figlio dell’amico. I due bambini vivranno nella stessa casa, cresceranno come fratelli. Saša diventerà bibliotecario e scriverà lettere a Kirill, anche lui come il padre mandato al confino in Siberia.

Saša è la voce narrante del libro. La voce di un bibliotecario riecheggia delle mille voci custodite tra le pareti di libri, geni nelle lampade. La voce di Saša comporrà puzzle. Sarà il filo d'oro che unisce i due corsi della narrazione, tre generazioni. E tante russie. Una mappa della Russia fatta di pezzi di numerose mappe della Russia, con le cuciture ben visibili; il nome della Russia che per non morire si diffrange nei nomi di poeti russi, di posti russi, di oggetti russi.

IL PIEDE DI FANCHETTE

Restif de la Bretonne
Collana:
BALTIMORA
Pagine:
240
Prezzo:
15,00 €
ISBN:
9788899006051
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
30/05/2015

Delizioso romanzo di Restif de La Bretonne, mai tradotto prima in Italia, che racconta del concretissimo piede femminile della giovane e candida Fanchette, che scatena un paradossale turbillon di appetiti e di estasi: il desiderio per il piede fa nascere negli uomini che lo vedono, la voglia di possedere la ragazza, e per riuscirci ideano diversi piani allo scopo di rapirla, con l’inganno o con la forza. Una narrazione a tratti fiabesca, perché questa storia è una fiaba antica mescolata a nevrosi moderne, in cui il paradosso diviene cosa salda. Restif de la Bretone, autore considerato  tra i migliore rappresentanti del secolo dell’Illuminismo, è stato molto apprezzato, tra gli altri, dal filosofo Friedrich Schiller e da Gesualdo Bufalino che lo definì “Inarrestabile autobiografo, capace di far diventare romanzo qualunque fatuo accidente (13.000 pagine); ossesso dal sesso (centinaia di donne); pedagogo utopista”. Feticista dei piedi femminili, ha trattato lo stesso tema anche in alcuni suo romanzi, al punto che dal suo nome deriva il termine “retifismo” che indica appunto il desiderio erotico verso piedi e scarpe femminili.

NULLA DA RIDIRE

Cubeddu Raimo Susani Tuena Cilento Ereddia
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
144
Prezzo:
12,00 €
ISBN:
978-88-99006-04- 4
Formato:
14X21 cm
Data pubblicazione:
8 Maggio 2015

Sei stimati scrittori italiani di oggi - Marco Cubeddu, Christian Raimo, Carola Susani, Antonella Cilento e la nuova voce Emiliano Ereddia, scrittore e sceneggiatore scoperto proprio da Corrimano - hanno accettato il nostro invito a intraprendere una riscrittura di sei pezzi della letteratura di scrittori di ieri. Realizzando un sestetto di veri e propri racconti frutto dell' incontro tra la sensibilità e le propensioni e le preferenze degli autori che riscrivono con la visione e lo stile e i temi degli autori riscritti. I nostri sei scrittori italiani diventano i riverberatori di quelle opere o parti di opere; la loro esperienza di quei testi, in forma di racconti brevi. Che vanno dal rimaneggiamento passo passo alla trasfigurazione spinta. Una sovrapposizione assolta con delicata individualità. Un crimine di lesa maestà perpetrato con grazia.

L'ordine di comparizione dei racconti nella raccolta risponde al metodo anzi all'idea di rimontare le correnti del tempo. Si inizia con il primo capitolo di un libro di  Zweig, appunto riformulato, e si conclude con un canto dell'Odissea di Omero, appunto riorchestrato. In mezzo, un celebre racconto di Melville, un racconto anch'esso celebre di Cechov, un canto dell'Onegin di Puskin e una novella del Decameron di Boccaccio, sono le piattaforme di lancio delle restanti riscritture. Un punto del passato letterario trivellato. Rampe di scale discese per riallestire care stanze.

Alla fine le sei opere di provenienza si percepiscono, come nei migliori piani sequenza cinematografici, come uno sfondo con il quale la figura in primo piano di questi racconti raccolti intrattiene intime semitrasparenti relazioni, visualizzate sinteticamente dalla materiale presenza delle pagine in lingua originale delle opere del passato. Che sono un fantascientifico moto da luogo e insieme moto per luogo. Mappe magiche in cui si annidano avventure fuorilegge. La destinazione finale è la pelle e il cuore di lettori in cerca di nuove narrazioni ma magari anche risuonanti di qualcos'altro, di qualcun altro.

LO SGUARDO SULLE COSE

Due racconti di V. M. Garšin e uno di A. P. Č echov
Collana:
BALTIMORA
Pagine:
104
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99-006-03-7
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
4 Giugno 2014

Il tè, oppure, ogni tanto, quando fa freddo e piove, un bicchierino di vodka e una presa di tabacco: eccolo il conforto del soldato, senza contare, naturalmente, il sonno, il rimedio a ogni male, quando ci si può dimenticare delle ferite del corpo e del pensiero di un futuro buio e orribile.

V. M. Garšin nasce nel 1855 in Ucraina. Cresce con il padre, un uomo mentalmente instabile. Nel 1863 la madre lo porta con sé a San Pietroburgo.
Nel 1877 si arruola nella guerra Russo-Turca, dove viene ferito. Durante la convalescenza, scrive il suo primo racconto, Quattro giorni, che lo rende immediatamente famoso. Nel 1880 un esaurimento nervoso lo tiene lontano dalla scrittura per due anni. Del 1882 è la sua opera più matura, Il fiore rosso. Nel 1883 si sposa e ottiene un impiego alle ferrovie dello stato, ma nel 1887 le crisi depressive si fanno molto acute. Si suicida nel marzo 1888.
Nella collana di letteratura straniera Baltimora lo scrittore russo Vsevolod Michajlovič Garšin, pochissimo noto qui in Italia, ma di grande fama in patria tanto che in una prima fase della sua carriera Čechov - oggi un parametro per il valore altrui - venne addirittura considerato un Garšin minore.
Garšin fu molto amato dai lettori e dai colleghi scrittori del suo tempo, tra cui L.Tolstoj, che apprezzò in particolare i suoi racconti di guerra, e I.Turgenev, che vide in Garšin il suo erede e si prodigò in suo favore prendendo a cuore anche la sua salute mentale e fisica, sempre sotto allarme.
Lo sguardo sulle cose mette insieme il genio di Garšin e quello di Čechov presentando due racconti del primo e uno del secondo. Un modo per staccare l’ombra che quest'ultimo proietta e portarla in un luogo piccolo ma accogliente, in cui possa trovarsi bene e come incarnarsi. Stare in buona compagnia.
Il primo racconto Dai ricordi del soldato Ivanov - un racconto autobiografico, che Čechov considerava il più maturo di Garšin, fu scritto mentre lo scrittore era ospite nella tenuta di Turgenev, a Spasskoe, mentre Il fiore rosso, il secondo racconto, è dedicato alla memoria dello stesso Turgenev. Il racconto di Čechov che chiude la triade, Una crisi nervosa, fu pubblicato per la prima volta nel 1889 in un volume in memoria di Garšin e il protagonista è modellato sulla sua personalità e visione del mondo. Questi racconti sono tre ricordi e tre precordi, tre fiori rossi, tre crisi nervose. Sono tre storie i cui destini sono determinati meno dagli eventi e dalle circostanze che dall’azzardo e dalla ripidezza, ogni volta, di un personalissimo, viscerale sguardo sulle cose.

CANTI DEL MID-AMERICA

Sherwood Anderson
Collana:
BALTIMORA
Pagine:
80
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-02-0
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
04 Giugno 2014

C’è un canto nella matita che è stretta tra mie dita scaltre. Fuori – fuori – fuori – care parole. Le parole mi hanno salvato. C’è ritmo nella matita. Canta e oscilla. Canta un grande canto. Canta il canto della mia vita. Sta portando vita in me, nel mio posto chiuso.

Sherwood Anderson nasce a Camden, Ohio, nel 1876. Nel 1916 pubblica il suo primo romanzo, Windy McPherson’s Son, a cui segue il romanzo Marching Men (1917) e la raccolta di poesie in prosa Mid-American Chants (1918), e l'anno dopo la raccolta di racconti Winesburg, Ohio (1919), la sua opera più celebre.
Muore di peritonite a Panama nel 1941 a 64 anni. Le sue lettere e memorie, pubblicate postume, avranno grande influenza su diversi autori, tra cui E. Hemingway, J. Steinbeck, F. S. Fitzgerald e J. D.Salinger.
A una raccomandazione di Anderson al proprio editore si deve la pubblicazione del primoromanzo di W. Faulkner, The Soldier’s Pay.
In uno dei suoi più bei racconti, S. Anderson scrive:
“Le mele sono state già raccolte dagli alberi. Sono state messe in barili e spedite in città, dove saranno mangiate in appartamenti pieni di libri, riviste, mobili e gente. Sugli alberi rimangono solo poche mele rugose, che i raccoglitori hanno trascurato. Somigliano alle nocche delle mani del dottor Reefy. Vi si affondano i denti e sono deliziose. In un piccolo spazio rotondo sul fianco della mela s’è concentrata tutta la sua dolcezza. Allora si corre da un albero all’altro, sulla terra gelata, a cogliere le mele vizze e rugose e a riempirsene le tasche. Soltanto pochi conoscono la dolcezza delle mele vizze".
I Canti del Mid-America è un’opera poetica con cui l’autore (nel nome di W. Whitman e di A. Lincoln e della loro eloquenza etica e fenomenica) setaccia il cuore dell’America per festeggiare (e per far cantare) lo spazio vissuto di esseri umani da rigenerare, insieme alle loro corde mistiche: andando in cerca di mele trascurate, per mondarle dal fumo nero delle fabbriche proliferanti nell’era dell’industrialismo, ed estrarne la dolcezza vincendo il gelo. La versificazione, con la sua sintassi sempre ricominciante, è la configurazione giusta per questa invocazione di una palingenesi dell’umano (non obliando il passato) che Anderson intraprende tra l’ardore e il bisbiglio, con parole vicine e una compagine visiva rugosa in cui affondare i denti. I Canti del Mid-America è l'opera che precede il capolavoro Winesburgh, Ohio, l' anticamera dei suoi commoventi racconti. Ma anticamera non è la parola giusta, perché questi canti sono popolosi di esterni, rendono giustizia al creato e sono intrisi della luce plurale dei campi di granturco. Eppure sono umili e concreti e i lettori potranno riempirsene le tasche.

OPUS METACHRONICUM

Sonia Caporossi
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
112
Prezzo:
10,00 €
ISBN:
978-88-99006-01-3
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
Maggio 2014

Sei una mia invenzione, Curione.
Sei il personaggio di un giorno metacronico, che attraversa barriere di certezza per esplorare l’aspetto artistico di situazioni irrimediabilmente perdute nel passato.

Sonia Caporossi (Tivoli, 1973) è docente, musicista, scrittrice, critico letterario, artista digitale; si occupa di estetica filosofica e filosofia del linguaggio. Suona il basso elettrico nel gruppo di art – psychedelic rock Void Generator. Ha pubblicato saggi, poesie e prose su riviste e blog come Cadillac, Nazione Indiana, Musikbox, Scrittori Precari, Fallacie Logiche, Kasparhauser.
Dirige il blog Critica Impura con Antonella Pierangeli. Ha curato l’antologia Poeti della Lontananza (Marco Saya Edizioni). Conduce su Radio Centro Musica la trasmissione di musica e letture poetiche Moonstone: suoni e rumori del vecchio e del nuovo millennio.
Opus Metachronicum è una carrellata straniante di mostruosità postmoderne nella forma del conte-philosophique. La raccolta si sgrana in una serie di io narranti battaglieri e raziocinanti che danno il titolo ad ogni singolo racconto, personaggi tratti dalla storia, dalla filosofia, dall’arte e dalla letteratura.
Van Gogh è un novello Edipo che si acceca per resistere al richiamo visivo di una mostra di propri quadri; Curione è colto nell’attimo della sospensione temporale nell’istante prima di suggerire a Cesare di passare il Rubicone; Dorian Gray è il gemello doppelganger di Oscar Wilde; il marito di Emma Bovary un assassino sanguinario che esce dal romanzo di Flaubert per scoprire, solo dopo il delitto, i tradimenti della moglie; Morfeo, Erostrato e Prometeo rappresentano tre incarnazioni mitologiche trasferite metacronicamente nei tempi moderni: il Sonno della Ragione, la marcescibilità dell’Arte Classica e gli svantaggi della Techne; Proust, in un inno straniato alla gelosia, sevizia la prigioniera Albertine per poi liberarla sul finale; P.P.P. è il grande intellettuale friulano che, incontrando lungo la via un gatto randagio, riflette sul senso della vita e della morte per poi ritrovarsi, qualche racconto dopo, come protagonista muto ed esangue del proprio massacro al Lido di Ostia, dove viene identificato dal suo supremo antagonista Jack lo Squartatore, uomo comune in ombra, nemico della Cultura e serial killer a favore della mediocrità; Stachanov è una talpa che scava nel sottosuolo senza fine e senza scopo perché così dice il Partito; Marguerite Yourcenar, magistrale alchimista della Parola e del Senso, scrive in punto di morte l’ultima pagina di diario dedicata a Grace, la compagna di una vita.

PER ME SCOMPARSO È IL MONDO

Emiliano Ereddia
PER ME SCOMPARSO È IL MONDO
Rassegna stampa
Collana:
SEDICIGIUGNO
Pagine:
240
Prezzo:
15,00 €
ISBN:
978-88-99006-00-6
Formato:
14x21 cm
Data pubblicazione:
Maggio 2014

Il giorno che ho deciso di farla finita e mi sono impiccato, un sacco di gente che più o meno mi conosceva si è sforzata di pensare
“Ma come, cazzo, si è ammazzato? Ma aveva tutto, aveva”.
E però io mi sono impiccato.
E però io avevo tutto, avevo.


Emiliano Ereddia è nato all'ombra dei Monti Iblei, in Sicilia, nel 1977.
Autore televisivo, sceneggiatore del cult-movie W Zappatore premiato al Brooklyn Film Festival 2011 come miglior film, è un
musicista e vive a Roma. Per me scomparso è il mondo è il suo primo romanzo.
Il romanzo inizia con il suicidio del protagonista, un musicista rock imbottito di droga e alcol.
Sarà lui a raccontare, in seconda persona. Il suo nome non si conosce, è semplicemente boss, perché capo di una band musicale ma soprattutto capo di una banda, composta da personaggi che gli ruotano intorno, che compiono azioni che vanno oltre la legalità.
Loro li chiamano segreti. E segreti sono anche i pensieri del protagonista, che vede la vita dileguare davanti ai suoi occhi senza interrogarla perché sa che non ha risposte. C’è però una risposta da dare al figlio di puttana perfetto, un conduttore televisivo, che ha il video dell’ultimo segreto del nostro eroe, nudo con una fan minorenne, e nudo con la fan minorenne possono vederlo tutti, perché se non va in trasmissione per un'intervista con quel figlio di puttana perfetto, lui lo mostrerà al pubblico e allora addio carriera. Bisogna cedere al ricatto?
Con una personale versione del Postmoderno, Emiliano Ereddia mescola memorie cinematografiche e letterarie: gli occhi fantasisti con lenti a contatto dai colori saturi di Terry Gilliam; la bocca sboccata e sventagliante di Bret Easton Ellis; la mano da prestigiatore che plasma circoli viziosi di David Foster Wallace; la “ripresa” nella battuta di un personaggio della precedente battuta dell'interlocutore e, nel riprenderla, un’acuta e inquisitiva attenzione per la sua dimensione letterale come fa Quentin Tarantino.
Il tutto condito da ridondanze e ripetizioni, in un continuo tentativo di venirne a capo, per riprendere il filo del discorso, senza però mai perdere quello del pensiero.